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SAINT  LOIUS  1904  - 3° OLIMPIADE
IGiochi della III Olimpiade hanno luogo a Saint Louis, negli Stati Uniti. Nel maggio del 1901 il CIO aveva assegnato i Giochi agli USA in segno di gratitudine nei confronti degli americani che avevano sempre partecipato, numerosi, sia ad Atene che a Parigi e perché c’era la convinzione che sul piano organizzativo, si potesse riscattare il disastro dell’edizione precedente del 1900. La sede proposta inizialmente era Chicago ma scaramucce e gelosie interne di club sportivi e soprattutto la voce autorevole del Presidente degli Stati Uniti Theodore Roosvelt, (interpellato da Coubertin nel dicembre del 1902) fanno si che i Giochi vengono spostati da Chicago a Saint Louis, che festeggia il centesimo anniversario della liberazione dal dominio francese con l’annessione agli Stati Uniti; il tutto in concomitanza con una grande esposizione mondiale, la Louisiana Purchase Exposition. Inevitabilmente, come avvenne a Parigi, l’Olimpiade è ingoiata dall’Expo ed il risultato sarà lo stesso di Parigi.
Un gran numero di sfide che poco hanno a che vedere con lo sport e soprattutto, quasi quattro mesi di durata, caratterizzano la manifestazione che qualcuno così sintetizza: “è stata una grande fiera dove c’erano anche dei giochi”.
Vengono assegnati 390 titoli olimpici ma solo 95 riguardano gare che hanno i requisiti per poter essere considerate sportive. I rodei, le corse nei barili, il lancio della pietra, le battaglie con le palle di fango, la salite alla pertica e tante altre gare di questo genere non entreranno mai, per fortuna, nella storia dei Giochi. E così dicasi per le “giornate antropologiche” assurde competizioni che attirano migliaia di spettatori perché finiscono per ridicolizzare la razze considerate inferiori: dai pellerossa ai pigmei, dai filippini ai messicani.
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Coubertin, indignato, scrive “che in nessun altro luogo, ma solo in America, si è osato fare simili numeri”; ed ancora una volta amareggiato, lui, che alla fine dell’Olimpiade del 1900 aveva giurato che “l’Olimpismo sarebbe sfuggito dall’umiliante servitù cui l’aveva sottomesso Parigi”, non si recherà neppure in America e non parteciperà a nessuna cerimonia ufficiale.
Anche a Saint Louis non si vede l’ombra delle cerimonie di apertura e di chiusura e la consegna delle medaglie avviene addirittura per posta.
Le spese di viaggio sono esorbitanti per quasi tutti gli europei. Così un piccolo numero di atleti internazionali partecipa ai Giochi di Saint Louis e la maggior parte dei campioni dell’Olimpiade precedente di Parigi 1900 deve cedere il titolo. E così è facile per i padroni di casa fare man bassa di medaglie e sulle 280 assegnate ne vincono 244, 78 delle quali di oro. Si contano 625 partecipanti di cui 533 americani (qualcuno definirà questi giochi “un campionato universitario americano”), 41 canadesi, e 51 atleti venuti da altri paesi. L’Italia è assente e la Gran Bretagna invia un solo rappresentante. La maggior parte dei concorrenti americani porta la divisa o i colori del loro college o del loro club.
Cuba vince quattro prove di scherma (su cinque) grazie a Ramon Fonst Segundo già campione di Parigi. La Grecia vince l’oro nel sollevamento pesi super massimi a due mani e Germania con Ungheria vince i primi sei posti nelle prove di nuoto.
I vincitori degli sport di squadra sono gli Stati Uniti nella pallacanestro (sport dimostrativo nato 13 anni prima a Springfield e che farà la sua comparsa ufficiale ai giochi di Berlino del 1936) e nella pallanuoto ed il Canada nel calcio e nel lacrosse (gioco a squadre simile all’hockey ma che si giocava con una retina al posto del bastone).
Protagonisti di questa Olimpiade sono il ginnasta americano George Eyser (3 medaglie d’oro, 3 d’argento ed 1 di bronzo) che gareggia con una gamba di legno (era stato investito da un treno); James Davies Lightbody che vince i 3.000 siepi, gli 800 m. e poi fa il record del mondo nei 1500 m.; Archie Hahn, “il nano del Milwaukee” che dopo aver realizzato il record del mondo nei 200 m (durò per 28 anni!) vince anche nei 60 e nei 100 metri; Harry Hillman vincitore nei 400, 200 ostacoli e nei 400 metri. In specialità che andranno poi scomparendo, emerge ancora Ray Ewry “la rana umana,” protagonista anche a Parigi 1900, e che ritroveremmo pure a Londra nel 1908, che vince nei salti da fermo, nel lungo, nell’alto e nel triplo.
E per la prima volta sono in gara due atleti di colore, nonostante il clima sia tutt’altro che benevolo nei confronti dei neri, ed uno di essi Georg Poage ottiene il terzo posto nei 200m. e nei 400m. Ostacoli.
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Anche il californiano Ralph Rose soprannominato “faccia di bambino” oppure “l’uomo montagna” per la sua mole (130 chili per oltre due metri di altezza) sale nel podio in tre specialità diverse: lancio del peso (oro con record mondiale), lancio del disco (argento con la stessa misura del vincitore che lo batte nello spareggio) e lancio del martello (bronzo); cosa che mai nessuno altro ha fatto. Vincerà nel peso anche nei Giochi di Londra nel 1908 e sarà secondo a Stoccolma nel 1912; morirà comunque giovane all’età di soli 28 anni.

La Fiera Internazionale e la Festa del Centenario sono comunque le preoccupazioni maggiori di Saint Louis. La pagina della copertina del programma – ripresa come poster anche se in realtà non ci fu nessuna affiche - mostra una vista panoramica della città, facendo più pubblicità a Saint Louis che ai Giochi; Giochi che mostrano tutti i limiti degli organizzatori e quanto ci sia da imparare prima di assumere responsabilità tanto impegnative per manifestazioni ove lo Sport deve risultare il vero protagonista!
Le prove di nuoto (compare per la prima volta il crawl che presto soppianterà il modello europeo dello stile libero) hanno luogo in una specie di stagno, con acqua calda e melmosa, con zattere di fortuna che indicano partenza ed arrivo; zattere che non possono sopportare il peso di più di otto concorrenti e minacciano di sprofondare.
Anche l’assenza di regole standard si fa sentire per tutti i Giochi. I giudici impongono penalità
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arbitrarie e gli atleti stessi mancano di spirito sportivo. La conferma ne viene dalla maratona. Qui trentuno concorrenti vi partecipano; sono quasi tutti americani ad eccezione del greco Demeter Velouis , che sarà sesto, e del cubano Felix Carvajal che conduce la corsa fino al 25° chilometro per terminare poi quinto.
L’americano Fred Lorz soffre di crampi violenti fin dal quinto chilometro e sparisce, per riapparire sul traguardo e vincere l’oro. Ma Lorz è stranamente fresco e pimpante al termine di questa corsa massacrante, effettuata sotto un sole cocente, e sotto un polverone sollevato dalle moltissime macchine al seguito, che, su un percorso sterrato, andavano e venivano senza scrupoli per i concorrenti. E’ acclamato e fotografato in compagnia di Alice, la figlia di Roosevelt; ma mezz’ora più
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tardi un altro americano, tutto titubante e barcollante, entra nello stadio, affaticato e coperto di terra: si tratta di Thomas Hickes, ed i suoi accompagnatori, che l’hanno seguito per tutta la corsa, annunciano che Lorz ha approfittato di un passaggio su un camion!. Naturalmente viene squalificato e la vittoria passa a Hickes (che nei momenti di crisi e di stanchezza si sosteneva con un “drink” a base di albume d’uovo, brandy e stricnina – primo caso di doping dichiarato nella storia delle olimpiadi – somministratogli dal suo medico, dottor Charles Lucas, che poi stilerà poi anche un “Rapporto Ufficiale” di queste gare di atletica). 
Lorz si giustificherà dicendo che voleva fare uno scherzo a tutti!
I Giochi di St. Louis, riscontrano e.
comunque un grande successo di pubblico, beneficiando dei visitatori dell’Esposizione, di cui furono peraltro spettacolo di supporto quasi a livello di sagra paesana.
Coubertin, ancora una volta, aveva capito di aver fatto previsioni sbagliate, e ne riporta grande delusion